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RIFUGIO CASERMETTE DEL PENNA


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Escursioni

ANELLO del MONTE PENNA - A5

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Segnavia: A5

​Lunghezza: 6.4 km

Tempi di percorrenza: 2.30 ore 

L'Anello del Monte Penna, segnato come A5, è un percorso escursionistico che si snoda in gran parte all'interno della splendida faggeta del Monte Penna.

 

L’Anello A5 prende avvio dal passo del Chiodo e conduce in breve tempo alla stretta valle denominata "La Nave", per la sua forma caratteristica che ricorda la chiglia di una nave. L'origine di questa conca è dovuta al distacco, lungo una grande e profonda frattura, e successivo scorrimento, di un'ampia porzione di versante. Dalla Nave si sale, attraversando la foresta, verso il Pennino, incontrando dapprima il sentiero (segnato con un triangolo giallo) che, proveniente dal Gramizza, collega il Rifugio Casermette del Monte Penna con la vetta, e poco sopra il sentiero 871 che arriva dal versante emiliano.

 

Subito dopo la piccola sella che divide il Monte Pennino dal Penna è presente un piccolo tratto attrezzato con una catena fissa, una breve ferrata che conduce alla vetta e che richiede una certa prudenza e dimestichezza ed è consigliata agli escursionisti più esperti (coloro che non se la sentissero, possono arrivare ugualmente in vetta attraverso un facile sentiero che parte dal Passo dell'Incisa).

 

​In questo breve tratto di ferrata ed una volta arrivati in vetta il panorama è incantevole e lo sguardo, nelle giornate limpide, può spingersi all'arcipelago toscano, alla Corsica e all'arco alpino occidentale (Monviso, Cervino, Monte Rosa, fin oltre il Monte Bernina).

 

Sulla cima del Monte Penna (1735 mt) si trovano una statua dedicata alla Madonna di San Marco (risalente al 1937) e una Cappelletta che, in caso di bisogno, può offrire riparo.

La discesa avviene lungo il sentiero, segnato anche con un quadrato e una croce gialla, che attraverso la faggeta, un tempo sacra per gli antichi Liguri Veleiati, porta al passo dell'Incisa, importante crocevia che metteva in comunicazione la Val d'Aveto, tramite la Val di Taro, con il Parmense e la Toscana.

 

​Dal Passo dell'Incisa si segue la comoda strada sterrata che in discesa conduce al Rifugio Casermette del Monte Penna. Il rientro al passo del Chiodo avviene lungo la strada asfaltata attraverso una foresta composta da rimboschimenti di conifere. 

 

​Per raggiungere la vetta è possibile partire direttamente dal Rifugio Casermette del Monte Penna seguendo il percorso tratteggiato il rosso.

 

​Nella buona stagione si possono osservare splendide fioriture; tra le specie più interessanti e vistose ci sono il giglio di San Giovanni, l'anemone alpino, la viola di Cavillier e altre specie tipiche di ambienti rupestri e prati montani.

 

​(rif. Guida ai Percorsi ad Anello - edito dal Parco Naturale Regionale dell'Aveto)

ANELLO del CANTOMORO - A4

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Segnavia: A4 e picchetti segnavia Sentiero Natura Ofiolitico

Lunghezza: 9 km

Tempi di percorrenza: 3.15 h (escluse soste didattiche) 4.00 h (incluse soste didattiche)

L'Anello del Cantomoro, segnato come A4, è un circuito escursionistico che coincide con uno dei Sentieri Natura del Parco (Sentiero Ofiolitico), un percorso didattico autoguidato, che attraverso pannelli illustrativi e particolari picchetti accompagna l’escursionista a conoscere ed interpretare i fenomeni naturali, il paesaggio e la geologia della zona.

 

Dal rifugio Casermette del Monte Penna si parte in direzione del Passo dell’Incisa (1468 m s.l.m.), incontrando, in prossimità di una sbarra, la “segheria” del Parco. Dal Passo dell’Incisa al passo della Spingarda il percorso, che coincide con l’Alta Via dei Monti Liguri, prosegue inizialmente in salita attraversando la faggeta, per poi diventare semipianeggiante con l’alternanza di lembi di faggeta, zone prative, spazi aperti e panoramici, zone rocciose e piccole zone umide.  

 

Di particolare interesse è il tratto noto come “strada megalitica”: grandi lastre piatte di rocce di colore verde scuro, posate a terra, si susseguono per metri. In breve si raggiungono i prati di Montenero (zona prativa in parte acquitrinosa) ed il Rifugio di Prato Mollo, immerso in un’ampia zona umida montana, in gran parte consolidata, che ospita numerose specie vegetali di interesse come la rosolida ed il tulipano montano. Dai prati di Montenero si raggiunge in breve tempo il passo della Spingarda (1551 m s.l.m), da qui l’itinerario prosegue in discesa, su tratto sterrato, sovrapponendosi all’Anello dell’Aiona (A3), caratterizzato da rimboschimenti a conifere, fino a raggiungere il Quadrivio del Dragonale (1382 m s.l.m.), località nota anche come “Re di Coppe”. Qui si trova una piccola area di sosta con tavolo e piccolo ricovero in legno, il Riparo di Moglia Negretta, che sempre aperto, può offrire rifugio in caso di necessità. Dal Quadrivio si prosegue a destra, su strada sterrata attraversando in falsopiano il versante settentrionale del Cantomoro.

 

Lungo l’anello non è raro l’incontro con uccelli rapaci (astore, poiana, sparviere, falco pecchiaiolo) o con i picchi rossi e verdi. Molto interessanti sono alcuni rii, con spettacolari cascatelle.

​(rif. Guida ai Percorsi ad Anello - edito dal Parco Naturale Regionale dell'Aveto)

ANELLO del MONTE AIONA - A3

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Segnavia: A3

Lunghezza: 10,5 km

Tempi di percorrenza: 3.30 h

L'Anello del Monte Aiona, segnato come A3, è un itinerario che porta ad attraversare il cuore più selvaggio del Parco. Si tratta di un percorso di media lunghezza per buoni camminatori, che va affrontato con attenzione in ogni stagione, in quanto le condizioni atmosferiche e di visibilità possono cambiare molto repentinamente (frequenti nebbie improvvise), causando problemi di orientamento (la parte sommitale dell’Aiona, a causa della sua natura geologica, è una zona di anomalia magnetica nella quale la bussola è inutilizzabile). L’ambiente che si attraversa annovera pregiate specie vegetative caratteristiche di zone umide, ambienti rupestri e praterie sommitali e specie animali, si possono osservare tracce di lupi (l’incontro diretto è assai raro), ed avvistare l’aquila reale.

 

​L’anello può essere intrapreso da più punti, ma la direzione consigliata dai picchetti segnavia considera come punto di partenza il Passo della Spingarda. Da qui, su strada sterrata, si scende in ambiente boschivo sino al Quadrivio del Dragonale (tratto che si sovrappone all’Anello del Cantomoro – A4), per poi proseguire a sinistra verso il Passo del Cereghetto, tagliando il versante settentrionale del Monte Aiona, lungo la “Strada delle Guardie”, così chiamata perché unisce le due foreste demaniali Lame e Penna. Il percorso continua nella faggeta del Bosco Fontana, nota per i suggestivi scenari autunnali.

 

Superato l’incrocio con il sentiero contrassegnato dal segnavia = (qui la strada a monte conduce rapidamente al Passo Prè de Lame, mentre la strada a valle porta a Magnasco), merita una breve deviazione la visita al “Re della Foresta”, forse l’esemplare di faggio più imponente di tutta la Val d’Aveto. Rientrati sull’anello A3, si prosegue sino al bivio che sale verso il Passo Prà de Lame, si percorre quindi il crinale, caratterizzato da faggi con la chioma modellata dal vento, finchè la faggeta lascia il posto ad un pascolo montano che si estende sino alla vetta dell’Aiona, in cui si possono ammirare particolari esemplari di pino mugo, ricchissime fioriture e i rock Glacier, le cascate di rocce generate da antichissimi eventi glaciali.

 

​Dalla cima il panorama spazia sull’arco alpino centro-occidentale, sull’Appennino settentrionale e quando il cielo è particolarmente limpido è possibile intravedere il profilo della Corsica. Il percorso verso il Passo della Spingarda si svolge in un paesaggio quasi lunare dai numerosi massi ofiolitici.

 

​(rif. Guida ai Percorsi ad Anello - edito dal Parco Naturale Regionale dell'Aveto)